Stefania, 43 anni.
Abitava a
Casamicciola Terme e ora vive a Ischia:
«Dopo
il terremoto ho dovuto cambiare casa e adesso vivo in un comune diverso, a
Ischia.
Quando
c’è stato il terremoto ero in auto sul lungomare di Casamicciola e ho sentito
la macchina sobbalzare: ho sospettato che potesse essere una scossa. Dopo
qualche metro ho avuto la conferma perché c’è stato un blackout e c’era
parecchia confusione in strada. Siamo tornati a casa per vedere cosa fosse
successo: nonostante i danni non fossero molto gravi, c’erano soprammobili,
piatti e libri riversati a terra. C’erano diverse lesioni in vari ambienti.
Abbiamo recuperato il cane che era sotto shock, era rimasto bloccato nel
corridoio perché una pila di libri caduti gli aveva sbarrato la strada. È lui
che ha sentito davvero il terremoto. Siamo stati il minor tempo possibile in
casa e siamo usciti.»
2. Qual è la tua relazione con lo spazio della tua casa?
«Mi è abbastanza indifferente. non l'ho personalizzata, quindi l'ho come casa temporanea.»
«La mancanza di spazi utili ha condizionato il fatto di personalizzarli, perché non ci si può mettere niente di proprio. E poi c'è il fatto della temporaneità: essendo una casa temporanea sembra sempre che la devi lasciare. Certe cose uno le ha dovute fare per forza, perché sono passati quattro anni e quindi alla fine un po’ di personalizzazione c'è dovuta stare per forza. Però diciamo che il fatto della temporaneità incide.»
«Sceglierei sempre l’esterno perché all’interno un posto vale l'altro. Se dovessi scegliere per forza l'interno sceglierei la cucina, perché è più importante delle altre stanze, non solo perché si cucina ma perché ci si sta meglio.»