Giovan
Giuseppe, 61 anni.
Abitava a
Casamicciola Terme e ora vive a Ischia:
«Un oggetto della casa dove siamo adesso che mi ricorda il terremoto è l’orologio che abbiamo in cucina. Era un oggetto che avevamo nella vecchia casa e quindi è legato allo stare nella casa. L’orologio scandisce il tempo e mi dice che il tempo passa inesorabilmente, non ne vuole sapere nulla e va avanti. Questo ci ricorda anche che sono passati un bel pezzo di anni ormai da quando c’è stato il sisma, non è piacevole.»
Giovan Giuseppe ha partecipato alla prima versione di Voci_Scosse nel 2020
3. Senti di vivere abbastanza intensamente la tua casa?
8. Ti sei creata/o delle nuove abitudini/rituali da quando sei nella tua nuova casa o hai trasportato quelle vecchie nel nuovo spazio?
9. Se potessi sintetizzare con un qualsiasi suono, verso o melodia il tuo modo di abitare, quale sarebbe? Sapresti anche darmi una spiegazione?
2.
Qual è la tua relazione con lo spazio
della tua casa?
6. Quali sono i punti cardinali di casa tua?
7. Se
dovessi scegliere un angolo ,
inteso come punto in cui due muri si incontrano, quale sceglieresti?
Perché?
14. Posso inviarti una foto su Whatsapp? L’ho scattata un anno dopo il terremoto al Maio, nel negozio di ceramiche Kèramos dove andavo spesso da bambina. Per me questa foto rappresenta il terremoto, nelle sue parti negative e in quelle positive. C’è un punto della tua casa, vecchia o nuova, che ti ricorda più volte l’esperienza del terremoto? Se ti va potresti scattare e inviarmi una foto di questa stanza?
«Un
oggetto della casa dove siamo adesso che mi ricorda il terremoto è l’orologio
che abbiamo in cucina. Era un oggetto che avevamo nella vecchia casa e quindi è
legato allo stare nella casa. L’orologio scandisce il tempo e mi dice che il
tempo passa inesorabilmente, non ne vuole sapere nulla e va avanti. Questo ci
ricorda anche che sono passati un bel pezzo di anni ormai da quando c’è stato
il sisma, non è piacevole.»
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